Sabato 31 gennaio manifestazione a Cernusco

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Le 7429 firme raccolte in meno di tre mesi, le azioni legali avviate con la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, e l’interrogazione al ministro della Salute ancora sembrano non bastare per scongiurare la chiusura del punto nascita di Cernusco sul Naviglio.

Anzi, circolano voci – non ancora supportate da alcun documento ufficiale – che l’Azienda ospedaliera di Melegnano stia accelerando i tempi per giungere a completare l’operazione entro la primavera.

Probabilmente si cerca di compiere il misfatto prima che le autorità possano avere il tempo di valutarlo e intervenire. Perché di misfatto si tratta, dato che la chiusura di Cernusco e il mantenimento di Melzo violano le disposizioni del Ministero in termini di numero di parti annui minimo e percentuale di cesarei, e dato che tutti gli elementi statistici, demografici e qualitativi dimostrano che in questo caso anche Melzo verrebbe chiuso entro pochi anni perché non in grado di passare dagli attuali 400 a 1000 parti.

Se le voci fossero confermate, tale solerzia suonerebbe molto sospetta in un Paese burocraticamente e decisionalmente snello come l’Italia. Significherebbe smantellare nel giro di sei mesi un reparto che lavora con quantità e qualità da ormai cinquant’anni, nell’arco dei quali ha toccato picchi di 1200 parti annui e i cui parametri qualitativi ottimi sono stati riconosciuti dallo stesso direttore dell’ASL dott. Mobilia.

Regione Lombardia, ASL e Azienda ospedaliera di Melegnano non trovano di meglio da fare che ostacolare in tutti i modi il lavoro di un reparto che funziona e che avrebbe tutte le carte in regola per crescere ulteriormente e fare un deciso salto di qualità a beneficio di tutti i cittadini della Martesana. Le pressioni psicologiche e lo svilimento dell’ottimo lavoro svolto mortificano i dipendenti del reparto, e le voci di chiusura creano enormi disagi alle tante donne che chiedono continuamente informazioni e aggiornamenti, perché vogliono (nonostante tutto, vogliono!) partorire nel punto nascita dell’ospedale Uboldo di Cernusco.

E allora il Comitato “Salviamo la Maternità” chiama ancora una volta a raccolta la cittadinanza, la stampa e i politici locali, organizzando una nuova manifestazione, dopo quella dello scorso 18 ottobre che portò nelle strade più di un migliaio di persone.

La manifestazione si svolgerà in corteo a Cernusco S/N sabato 31 gennaio, con ritrovo in piazza Gavazzi (centro storico, vicino alla Filanda a all’ufficio postale) alle ore 9:30. Il volantino è scaricabile a questa pagina in formato png e pdf.

Interverranno con brevi discorsi autorità e persone che hanno a cuore questa battaglia. Tutti sono invitati a partecipare e a dedicare un paio d’ore del proprio tempo per una passeggiata in centro, che dia testimonianza del proprio dissenso per una decisione ingiusta che non va subita passivamente. #JeSuisUboldo

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